25 aprile 2013

Blastarde

Eccomi qui, di nuovo all’aeroporto, in un angolo dimenticato, scappato da una miriade di pesanti blatte che hanno tentato di levarmi le scarpe con tutta la calza. Insetti che ti passano sopra, che ti si buttano addosso perché camminano di lato guardando il lato opposto, grassissime femmine con elitre invadenti che trasecolano noncuranti con il loro larghissimo carrello pieno di cadaveri, che ti travolgono in pieno e ti trascinano via senza neanche chiedersi il perché. Coleotteri coperti da un bozzolo fumante di vestiti sudati che si lanciano a prendere il bagaglio con l’aereo ancora in movimento, che si lamentano che le portiere non si aprono, che arrivano millisecondi prima di te alla navetta per il terminal, che ti spingono sbuffanti nelle file per arrivare in testa a spargere briciole e pattume nauseante nelle poltrone. Stercorari arancioni che colorano l’aereo di odori speziati e di vomiti, che si taroccano i piedi incessantemente prima di scambiarsi il pane. Periplanete che sacralizzano un gigantesco condotto fognario, che infrattano il loro aspetto e mostrano quello dei figli arancioni con i loro occhi arancioni spenti che dondolano grappoli di cispa avanti e indietro con i capelli unti e le antenne sgraziate e posticce attaccate a una strettissima fronte sudicia dove profende una sozzeria rossa, che entrano nei delicati meccanismi dei sistemi informatici e li bloccano, entrano nei terminal di condivisione e li gremono di stomachevoli pantomime. Esseri fecofili, misogini, pulsanti e flatulenti, ammantati di bianco e grandi rotoli di carta da culo in testa che intasano spazi immensi e sembrano non finire mai. Stanno dappertutto, escono da sotto i pavimenti, dai sifoni, dai bocchettoni. Se li schiacci non muoiono ma puzzano e si moltiplicano tra le feci, perché al termine dell'infestazione del loro mefitico vespasiano, delle loro lande umide calpestate da quelle zampette pelose, hanno scoperto gli aeroporti e quando tutto sarà inquinato e radioattivo, saranno abbastanza resistenti per invadere il mondo. Questo è il pianeta terra, baby.

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