15 luglio 2012

Superumani

Gli occhi di tutto il mondo sono puntati su di lui, l’uomo del discorso del Cairo, l’uomo della pace, Il Papa Nero appena rieletto ormai nudo e impotente. Il vecchio continente e’ al collasso, l’assedio alla moneta che ha reso possibili gli scambi commerciali e la delocalizzazione della produzione si interrompera’ quando Cina, India e Russia, butteranno i dollari sul mercato per comprare la valuta più forte, innescando una crisi finanziaria e valutaria di proporzioni ancora sconosciute nella breve storia dell’uomo. Allo strazio delle vittime e alla disperazione dei bambini ebrei e palestinesi si aggiungera’ la psicosi di una guerra reale tra gli abitanti della terra di mezzo, con gli americani preparati da anni da una parte e il mondo arabo dall’altra. La scintilla scocchera’ nel pacifico con il pretesto delle intrusioni americane nelle dispute sul mar cinese meridionale. Inizeranno una serie di attentati atomici (suitcase bomb) contro gli USA e l’Europa. A quel punto partirà una rappresaglia USA contro Iran e Siria. La Russia che non potra’ tollerare una guerra atomica ai suoi confini sfruttera’ le Zar Bomb (270 KM di raggio termico) devastando popolazioni intere. Italia e Spagna saranno ridotte a un serbatoio di detriti provenienti dai mari. Intanto, come era stato predetto da un comunicato dell’ESA, il campo magnetico scomparira’ per la prima volta dopo millenni in diverse aree della terra. Dell’emisfero boreale restera’ ben poco ed i superstiti emigreranno in massa in quello australe provocando guerre tribali con i nativi per inquinamento antropico. Il cibo sara’ il minore dei problemi, la maggior parte delle falde acquifere sara’ inquinata dall’impiego indiscriminato. La razza umana come la conosciamo scomparira’ lentamente per dar vita alla specie dei superumani, indifferenti alle superstizioni, meno sensibili a radiazioni e inquinanti e disposti allo sfruttamento di homo sapiens e altre forme di vita per il proprio sostentamento. Ci saranno momenti in cui ai superstiti sembrera’ di ricordare che c’era un tempo in cui degli animali volavano nel cielo.

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