15 luglio 2011

Firenze

Anziché le solite foto di Firenze che si trovano in qualsiasi cartoleria o account flickr, provo ad aggregare alcune delle storie chemi hanno maggiormente incuriosito su questa incredibilmente satolla città d'arte.

Sceso dal treno, prima di disfare il bagaglio che nel mio caso è il solito marsupio, è tappa obbligata passare sotto il battistero e il duomo con relativo campanile di Giotto (da scalare). Forse non tutti sanno che il durante la tempestosa notte del 17 luglio del 1600 (alcuni calcoli astronimici decretano che fosse un lunedì), un fulmine colpi la sfera sulla cupola del Brunelleschi che cadde rovinosamente vicino al Canto dei bischeri. Ho passato circa 20 minuti a cercare il disco di ottone concavoche ricordavo da quando ero piccino, e con il quale veniva indicata la posizione precisa della caduta. Continuando a non trovarlo ho dovuto chiedere a una gentile tabaccaia che mi ha indicato il punto dove il famoso disco d'ottone è stato rimpiazzato da un anonima, triste e molto poco tradizionale lastra di marmo. Comunque dopo quella notte del 1600 la sfera venne sostituita con quella attuale, più grande. Ma è anche interessante ricordare che la vecchia sfera era già caduta in passato, esattamente nel 1492 poco prima della morte di Lorenzo il Magnifico e della scoperta dell'America.
Nella dovuta tappa a Piazza della Signoria, ci sono due cose a mio avviso degne di nota. La prima, scopertain un blogmentre cercavo notizie sulla mitica sfera cadente. Si tratta di un autoritratto del Cellini sulla nuca del Perseo.

E la seconda, che mi ha sempre affascinato, è un ritratto, stavolta scolpito da Michelangelo su un mattone di Palazzo vecchio, pare mentre stava mangiando un panino per rilassarsi due minuti. Eccolo mentre invita una sua lontana ammiratrice a passare a trovarlo!
Proseguo per l'affascinante Ponte Vecchio. Per quanto mi riguarda, è una meta obbligata anche perché i posti che conosco dove non si fa colazione a prezzi turistici si trovano nell'oltrarno.Forse non tutti sanno chePonte Vecchio fu l'unico a salvarsi dai bombardamenti della guerra (in realtà sopratutto grazie all'intervento di un generale tedesco amante dell'incredibile arte di Firenze che probabilmente intercesse per Hitler e al quale è stata anche dedicata una targa) e sopratutto, incredibilmente scampato all'alluvione del 1966. Tempo fa su uno degli stiletti di ferro sul lato ovest si trovava la più grossa collezione di lucchetti che i fidanzatini attaccano l'uno all'altro per fermare nel tempo la loro passione iniziale, ora è vietato apporli, sono previste pesanti sanzioni. E siccome la sanzione aggiunge quel pepe che manca a un amore qualsiasi i lucchetti si continuano a metterli in altri punti.Per ora questa qui sopra, sempre nel lungarno, è la collezione più corposa.
Ciò che rende caratteristico il ponte è anche il "Corridoio Vasariano" realizzato per dare opportunità ai granduchi di muoversi liberamente e senza pericoli dalla loro residenza al palazzo del governo, visto l'appoggio ancora incerto della popolazione verso il nuovo Duca e il nuovo sistema di governo che aveva abolito l'antica Repubblica fiorentina.
Pontevecchio è storicamente pullulante di gioiellieri perché i Medici non sopportarono più la puzza della carne e del pesce quando passavano sul ponte. Tali venditori furono spostati perciò nel nuovo mercato, guarda caso nella cosiddetta Loggia del mercato nuovo.
Facendomi strada tra le innumerevoli comitive cinesi, ci si può immergere nella loggia. Oltre ai mercanti che attualmente vendono cose tibetane, jamaicane, specchi finlandesi, braccialetti brasiliani, e perché no, magliette di Firenze (made in Taiwan) si nota un simpatico cinghialetto dal naso tutto consumato dalla gente che glielo tocca. Più comunemente noto dai fiorentini come il porcellino (da cui la fontana del porcellino realizzata da Pietro Tacca nel 1612 prende il nome). Si narrada secoli una leggenda, secondo la quale si può inserire una moneta nella bocca dell’animale e nel frattempo si esprime un desiderio, si lascia andare la moneta e se questa entra nella grata sottostante il porcellino il desiderio si avvererà il prima possibile. Forse non tutti sanno che ogni anno numerosi studenti al quinto anno delle scuole medie superiori si recano presso la Fontana del Porcellino a Firenze, in concomitanza con i cento giorni agli esami per chiedere alla mascotte fiorentina se passeranno gli esami di stato.
Arrivato in Piazza de' Pitti, se ti fermi a bereuna costosissima birra ti danno perlomeno delle focaccine che la accompagnano con grazia, ma purtroppo totalmente insipide.Alla base della produzione del pane insipido al quale non mi sono mai abituato nonostante abbia vissuto in Toscana per anni, vi sarebbero due motivazioni: la prima derivante dal XII secolo durante il quale il prezzo del sale aumentò a dismisura a causa di diatribe regionali. I toscani da allora avrebbero iniziato a produrre il pane senza sale, poi vi si sarebbero abituati dal momento che essendola cucina toscana è molto saporita (vedi piatti di carne e salumi) e il pane salato potrebbe prevalere sui sapori nascondendo parzialmente il gusto delle portate.
Un'altra cosa da godersi sono gli artisti. Firenze rimane tutt'ora città d'arte per antonomasia. Non solo madonnari, i pittori più abili, i suonatori degli strumenti più incredibili, ma anche, sopratutto la notte i clown, i jugglers, i saltimbanchi circensi più divertenti che fanno degli spettacoli anche lunghi, alla fine per pochi spiccioli.Sicuramente, anche se si deve camminare un po', vale la pena di abbracciare tutto questo con lo sguardo da piazzale Michelangelo che oltre che essere perlustrato in ogni angolo, da la possibilità di avere un'idea di dove ci si trova.
Buon divertimento, dunque.

2 commenti:

Amarildo Gazov ha detto...

ci manca pisamerda!

wayl ha detto...

Nel prossimo articolo (in forma velata).

Che onore rileggerti!